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Italia Lavoro: chi dovrebbe tutelare le politiche attive del lavoro mette a rischio i suoi occupati

"Una delle principali novità della riforma appena approvata - e di cui si stanno scrivendo i decreti delegati - consiste nell'istituzione di un'Agenzia Nazionale per l'Impiego, che avrebbe il compito di gestire e riorganizzare le politiche attive e passive". È quanto si legge in un comunicato unitario delle RSA di Italia Lavoro di Fisac e NIdiL CGIL, Fiba e Felsa CISL, UilCA e UILTemp UIL e FABI.

"Poiché, nelle intenzioni - prosegue la nota - l'Agenzia sarà partecipata da Stato, Regioni e Province autonome e avrà 'costo zero' - si parla espressamente di 'utilizzo delle risorse umane e strumentali già disponibili a legislazione vigente' - che senso ha privarsi dell'esperienza e del know how di Italia Lavoro, l'unica azienda che di politiche attive si occupa? A dispetto di rassicurazioni informali provenienti dal Ministero del Lavoro, si assiste ad una quotidiana opera di demolizione. Perché vengono bloccati fondi europei già stanziati, destinati a finanziare i nostri progetti? Perché si lasciano scadere 900 contratti - tra tempi determinati e collaborazioni a progetto - necessari a realizzare la mission aziendale? Perché si vogliono cancellare con un colpo di spugna le attività di 1300 lavoratori impegnati a livello nazionale e territoriale su ciò che proprio oggi è, a detta del Ministro del Lavoro, assolutamente funzionale alla riforma?"

"Il 31 marzo - spiega il comunicato - scadranno tutti i progetti affidati ad Italia Lavoro e nulla è ancora chiaro circa i nuovi affidamenti a valere sulla nuova programmazione europea, con il rischio che i fondi comunitari possano non essere utilizzati in modo efficiente per contrastare disoccupazione esclusione sociale e per favorire l'occupazione giovanile. In data 5 marzo si è svolta un'assemblea di tutti i lavoratori che ha proclamato lo stato di agitazione che si concretizzerà con dei presidi già dalla prossima settimana presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali richiedendo un incontro urgente con il Ministro Poletti".

"A fronte di tale situazione - conclude la nota - auspichiamo che il Ministro convochi urgentemente le parti sociali per addivenire a delle soluzioni immediate".

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