Il Jobs Act e Italia Lavoro
Il Jobs Act (e relativi decreti) incide e non poco sul futuro e sul presente di Italia Lavoro.
Due sono le questioni principali da considerare:
1) il Decreto Legislativo d.lgs. 81/2015 (riordino dei contratti di lavoro e delle mansioni), approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri e pubblicato in GU, interviene superando il contratto a progetto: ossia la forma prevalentemente utilizzata per contrattualizzare noi precari di Italia Lavoro ed a cui si faceva riferimento anche nelle recenti vacancies a cui moltissimi hanno partecipato;
2) sempre nella seduta dell'11 giugno scorso, il CdM ha approvato in via preliminare uno schema di decreto (ora all'attenzione delle Commissioni parlamentari competenti) riguargante "Diposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive". Nel testo si prevede lo scioglimento e il commissariamento di Italia Lavoro e, praticamente, alcuna garanzia viene data a dipendenti e precari di Italia Lavoro per quanto riguarda il trasferimento in ANPAL.
Senza dubbio, queste due "novità" complicano la nostra vertenza!
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Segnaliamo inoltre alcuni documenti:
-l'avvio dell'esame in Commissione Lavoro alla Camera dello "Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive" (Atto n. 177 -resoconto seduta);
-l'avvio dell'esame in Commissione Lavoro al Senato dello "Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive" con la RELAZIONE SEN.CE ANNAMARIA PARENTE;
-Dossier del Servizio Studi sullo "Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive";
-convocazione della Conferenza Stato-Regioni per il prossimo 2 luglio, in merito all'Intesa sullo "Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive".