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I VINCITORI DEL... "CONCORSO PERDUTO"


In 457 vincono le selezioni di Italia Lavoro ma i contratti non partono.

Hanno studiato per mesi, si sono sottoposti a prove scritte ed orali (anche in orari inumani), hanno speso centinaia di euro per spostarsi nella Capitale e soggiornarvi. Sono 457 gli esperti in politiche attive e servizi all'impiego che hanno vinto le selezioni pubbliche promosse da Italia Lavoro ma ad un mese dal completamento delle fasi di selezione e dalla definizione delle graduatorie, avvenuto il 9 giugno, l'azienda non li ha ancora contrattualizzati e la loro rischia davvero di diventare una vittoria di Pirro. Stiamo parlando di contratti a tempo determinato e collaborazioni a progetto della durata massima di 18 mesi; niente di faraonico, dunque, ma in un momento storico dove i progetti di vita si costruiscono nel breve periodo questi incarichi rappresentano il futuro lavorativo di 500 famiglie. Futuro fortemente a rischio perché di questo mega concorso adesso tutti sembrano lavarsene le mani. A partire da Italia Lavoro che scarica le responsabilità sulle associazioni sindacali affermando che sarebbero state loro a sospendere il negoziato per la contrattualizzazione di tutti i contratti a termine e dei collaboratori selezionati. I sindacati rilanciano sostenendo che l'azienda fino alla data della pubblicazione del d.lgs. 81/2015 (Jobs Act) era nelle condizioni di procedere con tutte le contrattualizzazioni senza bisogno di nessun accordo ma non lo ha fatto. E adesso che succede? Le collaborazioni a progetto dal 25 giugno non esistono più ma è possibile comunque attivare delle collaborazioni coordinate e continuative, cosa che l'azienda sembra non intenda fare. Si, perché questa è una “non” battaglia di fronte allo scontro più grande che si sta giocando attorno al futuro della costituenda Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive per il Lavoro). Ci sono 390 dipendenti a tempo indeterminato di Italia Lavoro da salvaguardare, da ricollocare. I tempi determinati e i collaboratori a progetto, molti di lunga data, sono evidentemente le vittime sacrificali; la parte peggiore del precariato, quello senza tutele, che deve sparire, magari senza vociare. E' invece i vincitori delle selezioni non hanno intenzione di restare in silenzio. Stanno costituendosi in un comitato e vogliono effettuare azioni di sensibilizzazione sia verso l'azienda, il governo che gli organi di stampa. E' già nato un blog (http://italialavoroprecario.wix.com/blog) e le notizie vengono partecipate tramite social network, email e whatsapp. Si stanno creando dei coordinamenti di vincitori sia a livello nazionale che regionale per chiedere conto direttamente sia al ministro sia all'azienda per la mancata attivazione dei contratti. Per lunedì 6 luglio è previsto alle ore 11 un sit-in presso la sede centrale di Italia Lavoro a Roma e nelle sedi di altre regioni per manifestare le preoccupazioni e chiedere un incontro con il Presidente Paolo Reboani al fine di ricevere chiarimenti in merito allo sblocco dei contratti. Sullo sfondo di tutto questo, tanto per gradire, ci sono anche i servizi ed i diritti dei cittadini pronti ad essere calpestati. Ad oggi il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha finanziato progetti per milioni di euro a valere sul PON che dovrebbero consentire all'Italia di ripartire sostenendo le aziende ed aiutando i giovani a trovare lavoro. I soldi ci sono ma senza la contrattualizzazione degli operatori, che sono le gambe e le braccia dei progetti, non partirà nulla.

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